SCUOLE VALLAGARINA: PROGETTO RECUPERO PASTI NON CONSUMATI.
progetto sperimentale della Comunità di Valle,Risto3 e Banco Alimentare.
Il cibo avanzato nelle mense scolastiche, da oggi, non finirà più nella pattumiera ma sarà conservato e distribuito ai poveri. Il progetto sperimentale della Comunità di Valle, «Zero a scuola», parte infatti questa mattina grazie all'acquisto di tre abbattitori consegnati alle prime tre mense gestite dalla Risto3 alle elementari di Villa Lagarina e alle Filzi e Alighieri di Rovereto. L'ente intermedio ha investito molto negli anni per trasformare la mensa scolastica in un luogo di formazione e informazione per gli utenti più giovani. E, non a caso, si insegna ai ragazzi la cultura e il rispetto del cibo oltre ad assicurare l'educazione e la sicurezza alimentare. A questo, dunque, si aggiunge il recupero degli avanzi, un'iniziativa che segue quella già avviato della riduzione degli sprechi. I pasti avanzati d'ora in avanti saranno consegnati al Banco Alimentare per essere distribuiti a chi non può permettersi nemmeno di mangiare. «Non butteremo via più niente. Il cibo non consumato sarà donato a chi non ce l'ha. - spiega l'assessore Enrica Zandonai Non sono grandi numeri, in verità, visto che in passato è stata effettuata una rilevazione sullo scarto. Ci tengo a ricordare, però, che non si tratta di quello che rimane nel piatto ma di quello che avanza nella padella. Grazie ad una App elaborata da Fbk, a fine giornata la cuoca rileva quanto rimasto (una teglia di pasticcio piuttosto che l'arrosto), carica i quantitativi e la tipologia della pietanza e in tempo reale il Banco Alimentare e l'associazione che si occupa della raccolta vedono cosa c'è disponibile e il mattino dopo passano a prenderlo. Siamo partiti con le tre scuole dove di solito si avanza più roba ma l'idea è espandersi alle altre. Nel frattempo continua la lotta agli sprechi con progetti rivolti ai bambini per stimolarli ad assaggiare tutto e non prendere il bis se non si mangia. Qualcosa però lasciano lì, soprattutto le verdure cotte». Gli studenti, in Vallagarina, sono 11.810 e mangiano tutti i giorni nelle 29 mense gestite dalla Comunità di Valle e affidate alla Risto3 (tutte dotate di cucina tranne tre strutture che ricevono i pasti dall'esterno comunque confezionati in una cucina scolastica), dove lavorano più di 120 donne. Ogni anno si confezionano più di 950.000 pasti, si consumano quasi 40 tonnellate di pane e 272.478 chili di frutta e verdura: 74.584 convenzionata, 119.355 bio, 78.539 a chilometro zero. Le mense lagarine, tra l'altro, sono passate al microscopio per scongiurare la presenza anche di un solo microbo e il menù è studiato per essere consono ai principi che da un paio di lustri distinguono il servizio: qualità delle materie prime, preferenza al biologico, filiera corta, consulenza dietistica, continui controlli. Senza dimenticarsi delle pesature nell'ottica di eliminare sprechi e attivando i circuiti solidali per le eccedenze. Massima attenzione viene data a come si cucina: le tecniche utilizzate per la cottura sono in acqua, a vapore, brasata o al forno. Non si utilizzano poi la frittura, la griglia e il forno a microonde. Biologici anche i prodotti come pasta, riso, farina bianca, farina gialla, polpa di pomodoro, aceto di mela, legumi secchi e piselli surgelati. Lo stesso vale per burro, latte, ricotta e mozzarella e i prodotti lattiero-caseari sono rigorosamente locali. E per cuocere e condire si adopera solo l'olio extravergine d'oliva. Infine, in tema di sensibilità ambientale nelle mense si utilizzano tovagliette, tovaglioli e rotoloni in Fiberpack, un materiale ottenuto dal riciclo delle fibre di cellulosa presenti nei cartoni per bevande, in tal modo si contribuisce ogni anno a recuperare 128 mila cartoni tetrapack, salvare 60 alberi e evitare l'emissione di 3.368 chili di Co2.(Adige 19/03/2019)